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Matte Lacke für den Außen- und Innenbereich. Es handelt sich um die matte Version des glänzenden Typs, mit den gleichen technischen Eigenschaften. Er ist für die Verwendung im Außen- und Innenbereich konzipiert und ist natürlich genauso zuverlässig, haltbar und muss zwischen den Anstrichen nicht geschliffen werden (COD-Technologie - Coat Over Dry, 48 Stunden Sommer, 72 Stunden Winter).
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Beschreibung
Für den Außenbereich, bereiten Sie die Grundierung mit dem glänzenden Typ, mindestens 3-4 Schichten und beenden Sie mit 2 Schichten Gold Fashion MAT. Wird mit dem Pinsel oder im Spritzverfahren aufgetragen. Theoretische Ergiebigkeit 15-16 qm/L.
About Cecchi Gustavo
Resine epossidiche per la nautica, addittivi, vernici per legno a vista, per metalli e per vetroresina, stucchi epossidici... la ditta Cecchi Gustavo rifornisce il mondo della nautica fin dal 1958, ed è tra i principali marchi di riferimento per chi ama la propria barca e vuole mantenerla al meglio.
Forse vuoi cambiare il colore della tua barca, forse vuoi curare la coperta in teak, forse vuoi bloccare la infiltrazioni della coperta, forse desideri tirare a lucido il legno della tua vecchia ma fantastica barca, magari stai cercando degli stucchi per rimettere a nuovo il tuo mezzo, o forse vuoi eliminare la bolle dell'osmosi. E ancora, forse vuoi riportare al suo antico splendore il tuo timone, forse devi intervenire sul bulbo per colpa di un banco di sabbia urtato accidentalmente, o magari vuoi restaurare completamente la tua barca, da cima a fondo. In ogni caso, sei giunto sulla pagina giusta: dalle resine Cecchi in poi, qui puoi trovare il meglio dei prodotti della azienda di Viareggio.
Cosa sono le resine epossidiche?
Sul nostro portale, in questa pagina, presentiamo le resine epossidiche per la nautica Gustavo Cecchi. Ma cos'è una resina epossidica? Ebbene, tali prodotti altro non sono che dei polimeri termoindurenti con reazione a freddo, i quali danno origine ad un particolare e resistente strato vetrificato. Questi prodotti vengono usati in tanti e differenti ambiti e settori: qui parliamo di resine epossidiche nautiche, ma delle resine della stessa tipologia vengono utilizzate anche in edilizia, nell'industria elettronica, nel settore aereo-spaziale, nel settore alimentare e in quello farmaceutico. Il vantaggio principale delle resine epossidiche è legato al suo utilizzo, il quale può essere attuato ovunque, anche in ambienti 'civili': a differenza di altre resine, infatti, si ha una reazione a freddo, che non necessita dunque della presenza di forni specifici.
Come si lavora con le resine Cecchi?
Bene, ipotizziamo di usare le resine nautiche multifunzionali Cecchi C-Systems 10 10 CFS, perfette per incollare, laminare, stuccare e costruire con legno e vetroresina. Nella preparazione del composto è consigliabile utilizzare le pompe dosatrici in vendita su questa stessa pagina, le quali facilitano la miscelazione dei due componenti. Va infatti sottolineato che il rapporto tra le due resine di partenza deve essere sempre 2:1 in peso: ogni 100 grammi di componente A, infatti, vanno sommati 50 grammi di componente B. Grazie ai due differenti dosatori, questo avviene in automatico, e sarà dunque sufficiente rilasciare una pompata di componente B ogni pompata di componente A.
Facilitata la dosatura dei due componenti grazie all'ausilio delle micropompe, è possibile proseguire con la mescolatura della resina, rimuovendo con cura il materiale sia sul fondo che sui lati. Per essere penetrante sul materiale da trattare, la resina risultante è fluida e liquida, così da insinuarsi alla perfezione in tutte le piccole cavità del legno e della vetroresina. L'applicazione della resina, dunque, può essere fatta con un pennello, come se si avesse a che fare con una qualsiasi vernice.
La resina va applicata prima di ogni lavoro di stuccaggio o di incollaggio, per andare ad impregnare il materiale. In questo modo si possono saturare ottimamente le superfici del supporto. Se necessario, inoltre, è possibile aggiungere al composto dell'addensante in polvere, così da avere una resina meno fluida: sarà sufficiente versare tanta polvere quanta ne serve per ottenere la consistenza ricercata. Per delle operazioni di incollaggio si miscelerà la dose di addensante necessaria per avere una resina spatolabile, della consistenza pastosa, come quella di un gelato.
Non si deve del resto pensare che le resine epossidiche nautiche debbano essere utilizzate in tutta fretta. Una volta steso lo strato di resina impregnante con il pennello, ci saranno fino a 4 ore di tempo per applicare la resina epossidica trattata con l'addensante. Nel caso in cui si superi tale limite, o nell'eventualità in cui si vada ad incollare il supporto nei giorni successivi, basterà carteggiare ad umido la superficie, oppure bagnarla con acqua dolce e poi procedere ad una normale carteggiatura. Tutto questo è necessario perché la resina CFS non contiene solventi e, essiccando in ambiente naturale, tende a diventare untuosa in superficie. La mancate rimozione di questa untuosità – va sottolineato – può compromettere l'intero lavoro.
Una volta stesa la resina spatolabile e incollati i componenti, si procede all'eliminazione della resina in eccesso, per rendere più semplici le eventuali lavorazioni successivi.
Come si vernicia il legno con i prodotti nautici Gustavo Cecchi?
Ora che abbiamo visto qual è l'utilizzo più classico delle resine epossidiche multifunzionali Cecchi, possiamo andare a vedere un caso pratico specifico: come si utilizzano i prodotti di questo marchio per verniciare una barca con legno a vista? I passaggi da seguire in modo attento e meticoloso sono tanti.
In primo luogo ci si dovrà accertare che il legno da trattare presenti un tasso di umidità inferiore al 12%: in caso contrario, si renderà necessaria una operazione di deumidificazione. Fatto questo, si potrà procedere alla stesura della prima mano di C-Systems 10 10 CFS, alla quale dovrà seguirne immediatamente una seconda, così da garantire un'approfondita impregnatura del legno.
Fatto questo, si potrà passare alla carteggiatura del legno verniciato: si potrà scegliere se carteggiare a bagnato o se lavare la superficie prima di procedere normalmente con una carta vetrata del tipo 240/280, la quale va passata obbligatoriamente seguendo al venatura del legno. Ultimata questa operazione, si potrà iniziare la verniciatura vera e propria, utilizzando le vernici Spinnaker Nautilus Pack Varnish, In ogni caso, va sottolineato che tra una mano e l'altra non possono passare più di due giorni. Per i legni verniciati si devono mettere in conto almeno 2 mani di vernice, talvolta 3. Per i legni nuovi, invece, le mani di vernice nautica possono diventare persino 6.
Questo, insomma, per quanto riguarda la verniciatura del legno a vista con le resine e le vernici Cecchi. E per quanto riguarda il legno a pittura?
Anche in questo caso, prima di procedere con la stesura delle resine epossidiche nautiche, si rende necessario controllare che il tasso di umidità sia inferiore al 12%. In caso affermativo, si potrà procedere con una prima stesura della resina Cecchi C-Systems 10 10 CFS, alla quale ne seguirà una seconda: in questo caso, però, la resina dovrà essere additivata con Microfiller Powder, per ottimizzare il risultato.
Terminati i primi due passaggi si procede alla carteggiatura, per levigare finemente la superficie trattata. Il perfezionamento, poi, sarà fatto con una spatola liscia. Si torna quindi alla resina epossidica: prima vanno applicate due mani di C-Systems 10 10 CFS senza null'altro, e poi una terza mano di resina additivata con A20. Si passa poi alla finitura, ovvero alla stesura del primer, alla stesura dell'antivegetativa e, infine, alla stesura di due mani di smalto sopra alla linea di galleggiamento.
Come si trattano gli scafi in vetroresina con i prodotti Gustavo Cecchi?
Finora abbiamo guardato alle sole barche in legno: gettiamo invece lo sguardo, adesso, verso la manutenzione degli scafi in vetroresina.
Il primo step, come ben sanno i lupi di mare, è quello di portare a secco la barca, per poi pulire e asciugare perfettamente la superficie da trattare: non ci devono dunque essere tracce di umidità, di polvere o di grassi. Assicurata la totale pulizia della carena in vetroresina, si può procedere alla preparazione della resina epossidica come visto sopra, per poi procedere, con un pennellino, al trattamento di ogni fessura e di ogni cratere da osmosi. Ultimata questa prima fase, è possibile dare una mano completa di resina sull'intera carena, utilizzando o un pennello o un rullo. In linea generale, la resina viene stesa fino a 10 centimetri sopra alla linea di galleggiamento.
Arrivati in fondo, il lavoro si ferma per due ore: tanto è infatti il tempo che deve trascorrere prima di dare la seconda mano di resina. Terminata questa fase, quando la resina appena stesa sarà ancora viscosa, si può passare al riempimento effettivo dei crateri da osmosi e delle fessure della carena, utilizzando delle resine epossidiche per la nautica con dell'addensante o, diversamente, del Nautilus Epoxy Fast Fine Filler.
Dopo questa fase di stuccaggio – il giorno dopo – è possibile passare alla carteggiatura a bagnato mediante delle carte abrasive 120/150. Una volta carteggiata e pulita perfettamente la superficie, si potrà stendere la terza mano di resina epossidica.
Si arriva a questo punto alla fase di stuccatura vera e propria: la prima mano di stucco Cecchi va applicata con una spatola dentata. Fatto questo, dopo più di 12 ore ma meno di 24 ore, si può procedere alla carteggiatura, alla quale segue un passaggio su tutta l'area della spatola liscia e una nuova carteggiatura, onde eliminare ogni difetto residuo. Per terminare questo passaggio, si applica una nuova mano di resina Gustavo Cecchi.
Siamo ancora lontani dall'ultimare il rinnovo della carena in vetroresina. É infatti giunto il momento del primer, il quale funge da aggrappante. Nello specifico, il Nautilus Epoxy Primer va applicato a rullo e pennello e lasciato riposare per 6 o 8 ore prima di procede alla seconda mano (per la quale, nel periodo invernale, è invece necessario aspettare 24 ore). Fatto questo, dopo 72 ore, vanno date due mani di resina Cecchi epossidica nautica 10 10 CFS (nel caso di carene in vetroresina nuove, invece, le mani di Primer dovrebbero essere perlomeno 7).
Eccoci ai trattamenti finali: per ultimare il rinnovo della carena in vetroresina si deve infatti dare lo smalto, ovvero, nel caso dei prodotti Gustavo Cecchi, lo smalto polyuretanico lucido bicomponente Nautilus Polyurethane Enamel, il quale va diluito in proporzioni variabili (tra il 10 e il 30%, in base alla temperatura) con del diluente. Lo smalto può essere applicato sia con un pennello che con un rullo, nonché a spruzzo. É importante ricordare che, a partire dall'applicazione dello smalto, la barca deve rimanere a secco per almeno 7 giorni, di modo che il prodotto si asciughi alla perfezione.
Quando la superficie sarà completamente asciutta, si applica, finalmente, l'antivegetativo autolevigante.
In quali casi si possono utilizzare le resine epossidiche nautiche Gustavo Cecchi?
La resina epossidica 10 10 CFS non si chiama multifunzionale a caso. No, tale prodotto può essere utilizzato per le più diverse esigenze. Ecco i principali usi che se ne possono fare sulla propria imbarcazione:
- si possono usare le resine epossidiche come collante tra differenti materiali. Parliamo dunque di legno su legno, di legno su vetroresina, di vetroresina su vetroresina, ma anche di tante altre combinazioni
- è possibile usare la resina nautica come stucco – miscelandola con dell'addensante – per riempire e rasare
- le resine Cecchi sono un fondo perfetto per combattere l'osmosi, nonché per riparare una carena colpita da osmosi
- la resina epossidica viene usata con successo per laminare tessuti di kevlar, di carbonio e di vetro su legno, su vetroresina e altri materiali
- le resine epossidiche sono un ottimo stucco strutturale, con l'aggiunto di appositi additivi.
Cos'è la osmosi, e perché è il nemico numero 1 delle barche in vetroresina?
Abbiamo visto che, tra gli utilizzi più comuni delle resine epossidiche nautiche, vi è quello di prevenire e, eventualmente, di eliminare i danni da osmosi. Ma cos'è l'osmosi? Va sottolineato che negli anni Sessanta, quando anche in Italia le banchine iniziarono pian piano a riempirsi di barche in vetroresina, questo fenomeno era del tutto sconosciuto. Le carene realizzate con questo materiale, insomma, non presentavano difetti palesi. Solo intorno agli anni Ottanta l'osmosi iniziò a comparire, e da lì iniziò una vera corsa alla prevenzione.
L'osmosi – ovvero il passaggio dell'acqua tra una membrana e l'altra – si verifica allorquando, nello stratificato di una carena in vetroresina, riesce ad intrufolarsi dell'acqua, la quale approfitta di qualche bolla d'aria rimasta intrappolata vicino al gel-coat. Una volta entrata, quella piccola quantità d'acqua inizia a dissolvere parti della copertura, richiamando ulteriore acqua dall'esterno, facendo espandere sempre di più la vescica. Si capisce dunque che l'osmosi è un fenomeno degenerativo che non si interrompe spontaneamente, ma che anzi, senza un intervento di manutenzione, non può che peggiorare. E non si parla certo di un fenomeno raro: almeno una barca anziana su 4 presenta i segni dell'osmosi.
Bene, ora sai quando e come si utilizzano le resine epossidiche Cecchi: sul nostro e-commerce puoi acquistarle a prezzi convenienti!